Quattordicesima 2017 aumentata 30% panacea pensionati poveri?

Quattordicesima 2017. Un dato di fatto, che vedrà la conferma nella prossima legge di stabilità, è l’aumento della quattordicesima mensilità, per i pensionati poveri, partendo dal 2017, l’incremento sarà del 30% su tutte le pensioni attuali, Giuliano Poletti lo ha affermato in una intervista rilasciata  al ‘Corriere’, quindi il prossimo anno ci sarà un aumento valutato dai 100 ai 150 euro in più all’anno, una panacea per i pensionati più poveri? o un contentino che dovrebbe bastare ad un pensionato per sopravvivere? certo, qualcuno può obiettare: meglio questo che niente, ma è così che si sconfigge la povertà che sta dilagando, con nemmeno 10-12 euro al mese, fermo restando che  non ci saranno interventi sugli importi dei vitalizi pensionistici minimi che rimangono invariati?

L'INCREMENTO QUATTORDICESIMA NEL 2017 NON E' UNA PANACEA PER LA MISERIA
PENSIONATI POVERI

Vediamo, tramite un articolo di Pensioni Oggi di cui stralciamo un paragrafo dove viene spiegato nel dettaglio questo ‘aumento’ decisivo per i pensionati minimi: ‘L’incremento dovrebbe avvenire in misura uguale per tutte le pensioni. Sia per l’assegno più alto, incassa­to da chi ha oltre 25 anni di contributi (28 se lavoratore autonomo), che passerà dagli attuali 504 a 655 euro, sia per quello più basso, che si ottiene con meno di 15 anni di contri­buti (18 se autonomo), che passerà dagli 336 a 437 euro. L’importo medio, ottenuto da chi ha tra i 15 e i 25 anni di contributi (tra 18 e 28 anni se lavoratore autonomo) passerà da 420 a 546 euro annui. Le cifre ufficiali dell’incremento saranno comunque indicate nella legge di stabilita’. Ma gli importi dovrebbero essere quelli, circa 100-150 euro in più all’anno. Confermate le modalità di erogazione della somma: verrà corrisposta sempre con la mensilità di luglio, come accade attualmente. E il perimetro che ricomprende i titolari uno o più trattamenti pensionistici diretti (pensione di vecchiaia, pensione anticipata, ex pensione di anzianità, assegno ordinario di invalidità, pensione di inabilità) o indiretti (pensione ai superstiti) erogati dall’assicurazione generale obbligatoria, dai fondi ad essa sostitutivi, esonerativi ed esclusivi ricompresa la gestione separata, la gestione speciale per i lavoratori delle miniere, cave e torbiere, il fondo di previdenza del clero secolare e dei ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica. Continueranno a non godere dell’agevolazione in questione i trattamenti previdenziali erogati da forme di previdenza che, ancorché obbligatorie, siano gestite da enti di previdenza privatizzati negli ultimi anni (come ad esempio l’Inpgi, l’enasarco o dalle Casse di Previdenza dei Professionisti).
‘Salgono anche i limiti di reddito per avere diritto al bonus. Saranno ricompresi i pensionati che percepiscono redditi non superiori a 2 volte il trattamento minimo erogato dal Fpld dell’Inps. Cioè sino a 13.050 euro annui dagli attuali 10mila. Dunque la platea dei pensionati sarà estesa. Invariato il criterio di determinazione del reddito: saranno rilevanti, oltre alla pensione, i redditi di qualsiasi natura, con l’esclusione dei trattamenti di famiglia, le indennità di accompagnamento, il reddito della casa di abitazione, i trattamenti di fine rapporto e competenze arretrate. Sono escluse, inoltre, le pensioni di guerra, le indennità per i ciechi parziali, l’indennità di comunicazione per i sordomuti.’ (da Pensioni Oggi del 9 ottobre 2016)

Alla luce di quanto su citato c’è ben poco da stare allegri e chi si entusiasma per questo provvedimento, preso per rappezzare alla bene meglio una ingiustizia sociale, non ha ben chiara la situazione di povertà in Italia, certamente questo incentivo alla quattordicesima servirà a incrementare il potere d’acquisto, affermandolo ironicamente s’intende; ciò che si preme sottolineare è una situazione che è passata in sordina: nessun intervento sulle pensioni minime di 500 euro mensili! questo dovrebbe far pensare seriamente e non ai facili entusiasmi tanto declamati nei media da chi pensa, e qui si parla di esponenti politici e sindacali, di aver salvato l’Italia dalla miseria più nera con 100-150 euro annui, un aumento sventolato ad un unico scopo, recuperare voti persi per il referendum costituzionale, la classica pillola da far inghiottire al popolo per ottenere il proprio sporco interesse politico, teso solo a salvaguardare i pochi contro i tanti!

Precedente Poletti riforma pensioni aiuta ripresa lavoro giovanile? Successivo Cgil Ape non modifica Legge Fornero aumenta diseguaglianze